L’approvazione del decreto fiscale 2019 introduce numerose novità, alcune delle quali davvero epocali come la pace fiscale o la fattura elettronica. Per orientarsi fra tutte queste, dunque, facciamo un riassunto delle novità più interessanti.
Il decreto fiscale 2019: tutte le novità introdotte
Il decreto fiscale, ovvero DL 119/2018, è stato approvato dal Parlamento italiano, dopo un lungo e travagliato iter, il 13 dicembre 2018, diventando così definitivamente legge. Fra le principali novità introdotte vi sono:
- obbligo di fattura elettronica fra privati
- conservazione e trasmissione telematica dei corrispettivi
- pace fiscale 2019
L’obbligo di fatturazione elettronica fra privati
Con il decreto fiscale 2019, a tutti gli effetti, è stato definitivamente sancito, a partire dal 1° gennaio 2019, l’obbligo di fatturazione elettronica fra privati. Il Governo, infatti, non ha ritenuto di dover concedere alcuna proroga, così come chiesto da molte parti sociali. È stato comunque accordato un primo periodo di fase transitoria, della durata di sei mesi, durante il quale sono sospese tutte le sanzioni per l’eventuale ritardo di emissione della fattura elettronica. A partire dal 1° luglio, dunque, le fatture dovranno tassativamente essere emesse entro 10 giorni dall’operazione e registrate entro il 15 del mese successivo all’emissione. Eventuali ritardi nel trimestre successivo, dunque, fino al 30 settembre 2019, saranno comunque ridotte del 20%.
Sono confermate le esclusioni dall’obbligo di fatturazione elettronica degli operatori sanitari, medici e farmacisti. Inoltre, non saranno soggetti all’obbligo anche tutti i cosiddetti regimi di vantaggio, come il vecchio Regime dei Minimi e il nuovo Regime Forfettario.
La conservazione e trasmissione telematica dei corrispettivi
Insieme con l’obbligo di fatturazione elettronica, le Partite IVA italiane saranno soggette a un ulteriore obbligo: quello degli scontrini digitali. In particolare, a partire dal 1° luglio 2019, per i soggetti con volumi d’affare superiori a 400.000 euro, e dal 1° gennaio 2020 per tutti gli altri, sarà obbligatoria la memorizzazione e la trasmissione telematica dei corrispettivi. Addio, dunque, al vecchio scontrino fiscale che sarà soppiantato dal nuovo e più moderno scontrino digitale. Grazie ad esso, l’Agenzia delle Entrate potrà effettuare controlli meno invasivi per i contribuenti.
La pace fiscale 2019: la rottamazione ter
Con l’approvazione del decreto fiscale, il Governo ha introdotto anche la cosiddetta pace fiscale 2019. Si tratta di una serie di misure tese a sanare i procedimenti di accertamento non definiti al 24 ottobre 2018. Con questa misura, in particolare, il contribuente non dovrà versare sanzioni e interessi, ma solamente il capitale. Possono aderire alla pace fiscale i contribuenti che hanno ricevuto:
- inviti al contraddittorio: per tributi o contributi notificati fino al 24 ottobre, per cui non sono stati notificati gli avvisi di accertamento o sottoscritto l’accertamento con adesione;
- accertamenti con adesione: per gli accertamenti sottoscritti fino al 24 ottobre, ma non ancora perfezionati e per cui non è ancora stato effettuato il versamento;
- avvisi di accertamento e avvisi di rettifica e di liquidazione: riguarda tutti gli avvisi notificati fino al 24 ottobre non impugnati, ma ancora impugnabili, per cui è possibile applicare l’art. 15 del D.lgs. n.218/1997;
- atti di recupero: riguarda crediti indebitamente utilizzati notificati fino al 24 ottobre 2018, non ancora definitivi e non ancora impugnati.
Il pagamento potrà essere effettuato, per mezzo di F24 o di F23, in un’unica soluzione oppure rateizzato fino ad un massimo di 20 rate.
Queste sono le misure più rilevanti introdotte nel nuovo Decreto fiscale. A queste, poi, se ne aggiungono molte altre di portata leggermente inferiore. Una lettura attenta del decreto, comunque, è consigliabile per i liberi professionisti, che d’ora in avanti dovranno attrezzarsi per la fatturazione elettronica. Un obbligo che è possibile assolvere anche con un software di fatturazione. Affrettatevi, però, perché ormai restano pochi giorni.