Con il Decreto Cura Italia e il successivo Decreto Rilancio, al fine di sostenere l’imprenditoria e il settore pubblicitario, sono state introdotte grandi novità riguardo credito d’imposta pubblicità, ossia il cosiddetto Bonus Pubblicità. In questo articolo spiegheremo quali sono i soggetti che possono beneficiare di questo credito d’imposta nel 2020 e quali sono le spese per le quali è possibile chiedere il bonus.
Credito d’imposta pubblicità
A partire dal 2018, con la legge n. 57 del 24 aprile 2017, il Governo italiano ha previsto la messa a disposizione di fondi al fine di favorire gli investimenti delle aziende nel settore pubblicitario. Si tratta di misure rivolte a quanti sono intenzionati a promuovere la propria azienda, i propri servizi o i propri prodotti su giornali quotidiani, su periodici oppure per le attività di promozione online. A seguito dell’emergenza sanitaria, però, il Governo ha ritenuto di dare un sostegno ancora maggiore alle aziende in questo ambito, attraverso un nuovo Bonus Pubblicità. Scopriamo chi sono i destinatari di questa misura e quali sono gli strumenti che è possibile adoperare.
Credito d’imposta per la pubblicità: a chi è rivolto
I soggetti che possono usufruire del credito d’imposta per la pubblicità, ossia del cosiddetto Bonus pubblicità, sono, come previsto dall’articolo 57-bis della legge n. 57/2017, le imprese e i lavoratori autonomi, che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie. I destinatari di questa misura, tanto col Decreto Cura Italia quanto col successivo Decreto Rilancio, sono rimasti i medesimi. Difatti, nell’articolo 98 della legge n. 18/2020 si legge: «Limitatamente all’anno 2020, il credito d’imposta di cui al comma 1 è concesso, alle stesse condizioni e ai medesimi soggetti ivi contemplati, nella misura unica del 30 per cento del valore degli investimenti effettuati». Anche nell’articolo 186 della legge n. 34/2020 permane questa impostazione, mentre la misura ascende al «30 per cento del valore degli investimenti effettuati».
Quali sono gli investimenti ammessi al Bonus pubblicità
Non tutte le spese pubblicitarie sono ammesse al credito d’imposta. In particolare, sono due gli investimenti in questo settore che possono beneficiare del Bonus Pubblicità. Il primo riguarda gli investimenti pubblicitari effettuati su giornali quotidiani e periodici, anche online. In questo caso, è stato prevista una capienza massima della misura di 40 milioni di euro. Oltre questo, poi, è stata prevista un’altra misura – la cui capienza è pari a 20 milioni di euro – per gli investimenti pubblicitari effettuati su emittenti televisive e radiofoniche, sia locali che nazionali, analogiche o digitali, non partecipate dallo Stato.
Non è previsto il credito d’imposta per la pubblicità, invece, per spese come:
- pubblicità acquistata sui social media (p.es. Facebook Instagram, LinkedIn, ecc.);
- pubblicità acquistata sui motori di ricerca (p.es. Google);
- grafica pubblicitaria;
- siti web non registrati al Tribunale come testata giornalistica.
Quando presentare le domande per il Bonus pubblicità
Le domande per poter beneficiare del Bonus pubblicità 2020 potranno essere inoltrate dal 1° al 30 settembre 2020. In ogni caso, le domande già inviate dal 1° a 31 marzo 2020 resteranno valide. Le richieste, come avviene solitamente, dovranno essere presentati in due momenti distinti.
Il primo momento si svolge attraverso il modello predisposto dal Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Con esso, in buona sostanza, viene comunicata la previsione di spesa pubblicitaria per l’anno 2020. Questo sarà il tetto massimo ammissibile a credito d’imposta. Nella seconda fase, che invece si svolgerà dal 1° al 31 gennaio 2021, dovranno essere presentati i giustificativi di spesa. In altre parole, dovranno essere contabilizzate le spese pubblicitarie effettivamente sostenute dall’impresa o dal libero professionista. L’elenco definitivo delle aziende ammesse al bonus pubblicitario saranno comunicate dal medesimo Dipartimento entro il mese di marzo 2021.
Non vi resta che iniziare a mettere da parte le vostre fatture di spese pubblicitarie e, al momento opportuno, presentare la domanda per ottenere il credito d’imposta