Questi due anni sono stati molto complessi per l’imprenditoria, ma non solo, anche per tutti coloro che avevano il sogno di aprire un’attività grazie ad una buona idea innovativa, a causa delle chiusure dovute alla pandemia e all’incertezza, hanno visto sbiadirsi questo sogno.
Per far fronte alla crisi economica generata proprio dall’emergenza sanitaria e poi complicata dalla situazione internazionale, il Governo italiano ha iniziato a varare una serie di misure volte a sostenere l’economia del Paese attraverso delle azioni di immissione di denaro alle imprese già costituite, ma soprattutto per quelle di nuova costituzione.
Perché farlo? Aprire un’attività di successo in un contesto instabile come quello attuale, non è per nulla scontato ed il rischio di un blocco dell’economia generale è uno scenario purtroppo possibile. Anche per questa ragione le politiche economiche che sono state pensate dall’Italia mirano ad incentivare l’apertura di nuove aziende e a fornire bonus a giovani per aprire un’attività e non solo.
In questi due anni sono stati molti i bonus per aprire un’attività creati dai governi; l’ultima azione è stata quella sulla Legge di Bilancio 2022 (Legge 30 dicembre 2021, n. 234) che ha messo in piedi nuovi incentivi e ne ha rinnovati altri già previsti per la piccola e media impresa.
Gli obiettivi complessivi di tutte le manovre economiche messe in atto sono stati:
- incentivare gli investimenti;
- sviluppare la digitalizzazione delle piccole e medie imprese;
- sostenere la nascita di imprese a tasso zero;
- rilanciare il sistema imprenditoriale nell’ambito del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
In quest’ottica i finanziamenti per aprire attività sono diversi e rispondono a criteri anche molto specifici, per esempio il Fondo Impresa Donna a supporto dell’imprenditoria femminile, oppure il Piano Nazionale Transizione 4.0 per i processi digitali aziendali (a cui è possibile aggiungere gli incentivi anche per le assunzioni di dipendenti al di sotto dei 36 anni), infine altri finanziamenti molto interessanti per il mezzogiorno e per il Centro Italia, ad esempio il finanziamento Resto a Sud.
Il sistema di incentivi statali sta riguardando non solo l’apertura di attività ma anche il sostegno alla rivoluzione digitale necessaria al Paese per essere competitivo. Le misure, infatti, sostengono anche l’acquisto di software e hardware, di attrezzature tecniche e tutte quelle tecnologie digitali e macchinari che migliorano i processi e i flussi mediante la digitalizzazione. Un’occasione importante per chi ha il desiderio di mettersi in gioco con l’avvio di un’impresa e aprire un’attività di giovani imprenditori e non solo.
Fondo Impresa Femminile: finanziamenti per aprire un’attività
Se si vuole aprire un’impresa e si desidera accedere a finanziamenti, è importante sapere che esiste un fondo tutto riservato al femminile. Si tratta del Fondo Impresa Donna, un sostegno finanziario per l’imprenditoria femminile che aggiunge 160 milioni di euro alle risorse già previste da questo fondo, il finanziamento per aprire un’attività prende le risorse in più dal già citato PNRR, nell’ambito dell’operazione “Inclusione e coesione” integrando i fondi già stanziati nella legge di bilancio 2021.
Questo fondo ha l’obiettivo di rafforzare il mondo dell’imprenditoria femminile, incentivando la nascita di nuove imprese, ma anche le realtà già esistenti.
Le agevolazioni sono applicate a programmi di investimento della durata massima di due anni e il finanziamento ammonta a 250.000 euro per le nuove imprese, mentre di 400.000 euro per imprese già esistenti.
Le risorse del Fondo Impresa Donna sono impiegate per finanziare determinate tipologie di interventi, tra cui:
- contributi a fondo perduto per avvio di imprese femminili;
- finanziamenti a tasso zero o comunque agevolati per avviare e sostenere le attività d’imprese femminili;
- incentivi per rafforzare le imprese femminili, costituite da almeno 36 mesi;
- percorsi di assistenza tecnico-gestionale per attività di marketing e di comunicazione durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di finanziamento;
- investimenti nel capitale, anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, a beneficio esclusivo delle imprese a guida femminile tra le start-up innovative e le PMI innovative.
Il Fondo Impresa Donna ha come destinatari le cooperative e le società di persone con almeno il 60% di donne all’interno della proprietà, società di capitale con quote e componenti del CDA per almeno due terzi di donne, imprese individuali la cui titolare è una donna, lavoratrici autonome che presentano l’apertura della Partita IVA entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, persone fisiche con l’intenzione di avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettono la documentazione dell’avvenuta costituzione della società.
Come ottenere il finanziamento Resto al Sud
Il secondo strumento utile all’avvio di una nuova azienda è chiamato Resto al Sud; si tratta di una misura fiscale per sostenere le imprese del Mezzogiorno e del Centro Italia e incentivare la nascita di nuove realtà. Un’agevolazione che include, tra i beneficiari, i soggetti di età compresa tra i 18 e i 55 anni e prevede contributi fino a 200.000 euro per le realtà imprenditoriali emergenti. Sono contributi economici, in parte a fondo perduto, investiti per incoraggiare lo sviluppo delle imprese nel Centro e Sud Italia, in primis per permettere ai giovani di aprire un’attività imprenditoriale in zone meno fortunate a livello economico.
All’agevolazione Resto al Sud hanno accesso solamente i soggetti con determinati requisiti, ovvero:
- i residenti nei territori oggetto della misura;
- i liberi professionisti che non risultano titolari di partita IVA, nei 12 mesi antecedenti alla presentazione della domanda, per lo svolgimento di un’attività analoga a quella per cui chiedono le agevolazioni;
- i soggetti in procinto di istituire una società, imprese individuali, cooperative che hanno sede, sia operativa che legale, nei territori in cui è prevista questa misura.
Resto al Sud coinvolge tutte le attività produttive non solo del commercio, ma anche di altri settori quali artigianato, industria, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca, fornitura di servizi alle persone e alle imprese, turismo e attività libero professionali, sia in forma individuale che in forma societaria.
Inoltre, tra gli enti accreditati alla richiesta degli incentivi di Resto al Sud, è stata inserita anche Ali-Confcommercio, Associazione Librai Italiani, che permetterà ai librai di godere di alcune agevolazioni, tra cui un supporto manageriale gratuito per lo sviluppo del proprio progetto imprenditoriale.
Nuove imprese a tasso zero: finanziamento per giovani
Tra le più interessanti misure abbiamo anche Imprese On, un finanziamento a nuove imprese costruite a tasso zero. Si tratta di un incentivo del Ministero dello Sviluppo economico che sostiene le micro e piccole imprese (con massimo 60 dipendenti) di giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni o da donne di tutte le età. La misura prevede finanziamenti alle aziende che hanno in programma di fare investimenti che puntano a realizzare nuove iniziative oppure ampliare o trasformare attività già esistenti nei settori del commercio, dei servizi, del turismo e del manifatturiero.
Anche questo finanziamento si pone come obiettivo l’innovazione e la tecnologia nelle imprese.
L’agevolazione prevede finanziamenti per aprire attività a tasso zero e contributi a fondo perduto per progetti d’impresa. La misura può coprire fino al 90% del totale da rimborsare in 10 anni. Non sono richieste garanzie per i finanziamenti inferiori ai 250mila euro, mentre è prevista la garanzia per quelli superiori. È sempre richiesta l’ipoteca per i progetti che prevedono l’acquisto di un immobile.
I progetti ammessi alla richiesta di finanziamento sono quelli che prevedono la fornitura di servizi alle imprese, il commercio di beni e servizi, il settore turismo, incluse le attività che valorizzano il patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico e quelle volte al miglioramento dei servizi per la ricettività e l’accoglienza turistica, la produzione di beni per i settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli, infine anche le imprese nate da non più di 3 anni. Quindi, se si ha intenzione di aprire un bed and breakfast per esempio questo incentivo potrebbe essere molto utile.
In tutti i casi appena elencati si possono presentare progetti di investimento fino a 1,5 miliardi di euro. Possono accedere a questo bonus per aprire un’attività anche mediante un mix di finanziamento a tasso zero e contributo a fondo perduto, quest’ultimo però non deve però superare il limite del 20% della spesa ammissibile. Le imprese potranno inoltre richiedere un ulteriore contributo per coprire le esigenze di capitale collegate alle spese per servizi e materie prime necessarie all’attività.
Il panorama italiano è quindi molto ricco di possibilità e affrontare la scelta di avviare un’impresa è sicuramente una sfida meno ardua con questi presupposti. Non bisogna tuttavia dimenticare che alla base di questa scelta deve esserci anche una buona idea di business e di sviluppo dello stesso. Inoltre molti di questi incentivi e finanziamenti hanno come condizione la digitalizzazione e la realizzazione di processi fluidi e sostenibili da ogni punto di vista, quindi è necessario munirsi degli strumenti giusti e affidare la contabilità e i processi ad un software gestionale in grado di facilitare il tutto.